Sebastião Salgado
Amazônia
MAXXI | Roma
dal 01 ottobre 2021 al 25 aprile 2022
Curatela e progetto di allestimento
Lélia Wanick Salgado
Mostre
Sebastião Salgado impone con questo progetto, la sua visione sull’Amazzonia, dopo 7 anni di ricerca.
Ammiro molto il suo modo di produrre, pensare la fotografia come verità per affrontare la realtà.Una mostra immersiva, un percorso nelle sale volutamente buie del Maxxi, è un allenamento alla percezione sensoriale, trascina e coinvolge la vista e l’udito per permettere al fruitore un viaggio insieme al fotografo.
Con i suoni delle tempeste, dell’acqua, con la visione degli arcobaleni, con l’aiuto della suggestione e dell’immaginazione si può sentire l’umidità amazzonica.
Si possono ascoltare con la visione di filmati, le interviste ai leader di alcuni gruppi amazzonici, che spiegano le loro lotte politiche e sociali, in difesa di quello che è il polmone del mondo. Discorsi fatti dai veri custodi di questo grande e meraviglioso Eden.
- Nella sala buia della proiezione, si ascoltano le ninne nanne delle indigene, fruscii, voci di bambine, si viene rapite dagli sguardi che diventano ipnotici, dei ritratti in bianco e nero pieni di dettagli. Volti truccati, capelli con cappelli di foglie, esseri umani completamente integrati nella natura.
- Consiglio di andare in settimana e non il week end, personalmente ci sono andata di sabato all’apertura e mi hanno dato solo 1 ora per visitarla, alle 11 c’era già una fila enorme.
- Si può visitare solo la mostra di Salgado pagando un biglietto dedicato, per chi ha già visto il museo o per chi ha poco tempo a disposizione.
- Ho pagato un biglietto ridotto perchè ho la tessera Feltrinelli ma ci sono altri tipi di agevolazioni, basta scrivere prima di recarsi lì, è obbligatorio il greenpass.
Le varie sezioni della mostra:
- panoramica della foresta – l’Amazzonia vista dall’alto;
- i fiumi volanti – dissetare il continente;
- tempeste tropicali – piove nella foresta pluviale;
- montagne – vette inattese si ergono dai bassopiani;
- la foresta – paura e ispirazione;
- Anavilhanas – isole nella corrente;
- Xingu;
- Awá – Guajá;
- Zo’é;
- Suruwahá;
- Yawanawá;
- Marubo;
- Asháninka;
- Korubo;
- Yanomani;
- Macuxi;
APPROFONDIMENTI
- Grande merito alla curatrice Lélia Wanick Salgado, ambientalista brasiliana, autrice, produttrice cinematografica, dirige l’agenzia di stampa fotografica Amazonas Images fondata nel 2004 con il marito Sebastião Salgado.
“Per quanto inverosimile possa sembrare poter pensare di riprodurre le sensazioni che si provano quando ci si trova davvero nella foresta pluviale, speriamo tuttavia venga trasmesso, quantomeno in piccola parte, l’alone di magia che permea la regione amazzonica e le sue popolazioni native, offrendo ai visitatori un’esperienza intima e profonda che possa accompagnarli anche una volta fuori dalla mostra”
Lélia Wanick Salgado
- Se volete approfondire vi lascio,
qualche riga sotto, il video della mostra
con il racconto della curatrice e dello stesso Salgado.
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